Quando le coppie decidono di separarsi/divorziare, ci sono alcune fasi psicologiche “fisiologiche” che si attraversano. Non sono fasi che necessariamente si attraversano sempre, ma ci danno un’idea di ciò che naturalmente può succedere in un momento così delicato.

La prima di queste fase è il divorzio emotivo, cioè la presa di consapevolezza del deterioramento che caratterizza la relazione coniugale. E’ il periodo in cui si alternano momenti di rottura della relazione e altri di rappacificazione (detta anche “fase del ping pong”) e in cui la coppia avanza le eventuali richieste di consulenze o di terapia. I livelli di conflittualità, tuttavia, continuano ad aumentare fino a quando la coppia raggiunge un “punto di non ritorno”, cioè si rende conto che la relazione comporta più svantaggi che vantaggi e prende la decisione di separarsi. 

A questo punto, i due ex partner ufficializzano la loro scelta prendendo contatto con un avvocato (nel caso si sia legalmente sposati o spesso nel caso in cui ci siano figli), determinando così l’ingresso nella fase del divorzio legale. 

Le fasi successive sono quella del divorzio economico che attiene alla suddivisione dei beni e delle proprietà e all’ammontare degli assegni di mantenimento, e quella del divorzio genitoriale, in cui si rinegozia la relazione con l’ex coniuge in modo da garantire l’assolvimento degli obblighi connessi alla responsabilità genitoriali, anche dopo la separazione. Ricordiamo infatti che una coppia che si separa può smettere di essere coppia coniugale, ma non smetterà mai di essere coppia genitoriale.

Nella fase del divorzio dalla comunità possono comparire sentimenti di solitudine, poiché i due ex partner devono rinegoziare i loro ruoli e rapporti con gli amici in comune e con la famiglia dell’ex coniuge. 

L’ultima fase è quella del divorzio psichico e prevede la capacità di elaborare e accettare la separazione definitiva, riconoscendo il proprio contributo alla rottura del legame matrimoniale e ricominciando ad investire su di sé, con la costruzione di nuovi legami affettivi (nuovi partner). 

Secondo Bohannan il processo di separazione può dirsi concluso positivamente quando le due parti hanno accettato la separazione, hanno preso consapevolezza dei motivi reali che l’hanno determinata e si rendono conto di quanto personalmente hanno contribuito a provocare il fallimento dell’unione coniugale (non imputando  più tutta la colpa all’altro). 

Il vero e proprio divorzio psichico si raggiunge quando ognuno dei due partner riacquista in pieno la capacità progettuale rispetto al proprio futuro, attraverso adeguate scelte affettive e relazionali.

Se nella tua famiglia state affrontando una separazione e siete in difficoltà con i delicati passaggi di questa fase, contattami, la prima consulenza è sempre gratuita.